Roma e il cinema

giovedì 8 febbraio 2018

La ruota delle meraviglie, Woody Allen (2017)


“La ruota delle meraviglie” di Woody Allen mantiene ciò che promette nel titolo, inanellando come perle elementi cinematografici di prima grandezza che si valorizzano a vicenda dando luogo a un film complesso e toccante dove non si ride mai e si pensa molto. La fotografia di Storaro, che da sola basterebbe a tenere in piedi il film grazie alla sua rotonda perfezione, fornisce uno dei motivi di maggior godimento estetico. Gli attori, prima su tutti una grandiosa Kate Winslet, ...offrono una prova di recitazione da manuale, reggendo senza apparente fatica lunghissimi primi piani di straordinaria intensità. Infine, il testo dello script (anch’esso di Woody Allen), che si rifà apertamente ai drammi di Tennessee Williams in cui le vite dei protagonisti si incagliano senza rimedio, finendo per smarrirsi in un vuoto sognante e doloroso da cui non ci si può salvare. Al di là della trama, ciò che conta è la capacità di mettere in scena la resa dei protagonisti di fronte al fallimento della propria vita e di rendere palpabile la banalità crudele della loro disperazione. Un Woody Allen che con l’andare del tempo attinge sempre meno alla comicità e all’ironia, preferendo toni più drammatici per affondare la lama del suo genio nella descrizione pura e semplice dell’animo umano. Insomma, potremmo dire, sempre meno Freud e, al contrario, sempre più Shakespeare

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