Roma e il cinema

giovedì 8 febbraio 2018

Ella e John, Paolo Virzì (2017)



“Ella e John”, l’ultimo film di Paolo Virzì piacerà agli spettatori per vari motivi,  tutti molto diversi tra loro. C’è chi lo apprezzerà perché affronta con coraggio il delicato argomento degli ultimi mesi/anni di vita, mostrandoci come sia sempre possibile sottrarsi a certe conclusioni cupe e crudelmente solitarie. C’è chi verrà conquistato dalla struttura narrativa del film che è a tutti gli effetti un road movie, affidabile  cornice ever green, ancora una volta in grado di regalarci paesaggi mozzafiato e una colonna sonora che levati. C’è chi ne apprezzerà  con divertito interesse lo spaccato di società che emerge, comparandolo con la nostra realtà e impiegando il tempo del film a ipotizzare come sarebbe, qui da noi, fuggire a bordo di un vecchio camper il giorno in cui ci si deve presentare in ospedale per essere ricoverati. E poi ci siamo noi. Noi che eravamo bambini proprio mentre Ella e John erano giovani genitori, ovvero in quel periodo magico in cui si respirava l’aria leggera della liberazione da ogni possibile fardello di regole grigie e polverose. Noi che nelle nostre case avevamo il permesso di disegnare  sulle pareti e che invece di tovaglie impeccabilmente stirate avevamo sottopiatti di paglia intrecciata. Noi che non abbiamo avuto rassicuranti torte di mele nel forno né pavimenti tirati a lucido e statuine capodimonte nella vetrinetta del salotto, ma libri dappertutto, cibi macrobiotici nei piatti di legno, stanze allegramente disordinate e inondate di incenso e musica dodecafonica. Noi che guardavamo la Tv dei ragazzi su divani seppelliti da pile di quotidiani e di fumetti. Noi che d’estate non avevamo seconde case in cui villeggiare dopo averle ben arieggiate, ma passavamo le vacanze in campeggio e dormivamo in tenda, sotto i pini, mentre fuori frinivano i grilli e brillavano le stelle. Noi che abbiamo avuto genitori che prima di essere tali erano “coppia” e che ancora oggi  l’uno senza l’altra non sanno stare.  Noi che proprio grazie a loro siamo stati genitori diversi e che per amore dei nostri bambini abbiamo saputo recuperare regole, ordine e tradizione. E che ormai li abbiamo perdonati, quei genitori lì – eterni ragazzi in cerca di leggerezza.


Nessun commento:

Posta un commento