Roma e il cinema

giovedì 9 novembre 2023

Felicità, Michela Ramazzotti (2023)


Felicità”, opera prima di Micaela Ramazzotti nelle vesti di regista è un film imperfetto ma, è il caso di dirlo, felice. Nonostante personaggi che a tratti rischiano di sconfinare nel macchiettistico, soluzioni drammaturgiche un po’ tirate via, caratteri che non vengono sempre fuori come dovrebbero, la storia c’è, il ritmo anche, gli attori funzionano e la fotografia di Luca Bigazzi è come sempre intensa. La storia è di quelle che lo spettatore trangugia golosamente: due
fratelli adulti - Desiré e Claudio – che provengono da una famiglia disfunzionale in cui i genitori, egoisti e superficiali, li hanno costantemente manipolati senza troppi rimorsi, alle prese con le difficoltà della vita. Lunghi anni trascorsi in una cuccia tossica di dolore, equivoci, pressioni, indifferenza, amore distorto, sensi di colpa, hanno minato nel profondo la capacità di Desiré e Claudio di crescere bene, di vivere bene, di diventare persone equilibrate, di lavorare, di avere relazioni affettive paritarie. Intossicati da qualcosa a cui non sanno neppure dare un nome –disfunzionalità -, i protagonisti hanno imparato soltanto a rimanere a galla. Desiré per un gesto d’amore si fa andare bene tutto, si accontenta delle briciole, chiude gli occhi davanti all’egoismo senza rimedio di coloro che invece di darle ciò che merita, senza chiedere nulla in cambio, le riservano disattenzione e indifferenza ogni volta che cerca di affermare se stessa; Claudio, più fragile, resta intontito dagli urti della vita, stritolato tra il desiderio di compiacere il padre e il non sapere cosa realmente vuole per sé. Desiré, più tosta e vitale, in qualche modo è riuscita ad allontanarsi dalla famiglia e combatte ogni giorno una battaglia disordinata ma efficace per farsi spazio nel mondo. Claudio, una volta rimasto solo, scivola lentamente nell’abisso della depressione divorato dalle manipolazioni dei genitori, alcune a fin di bene, dettate da un miscuglio di ignoranza, pregiudizi e superficialità. Il film, in realtà, comincia qui e racconta come l’amore che unisce i due fratelli – sincero, autentico e intoccato – riesca in qualche modo a salvarli. Perché la felicità, come l’amore, non è mai frutto di un baratto, non scaturisce dall’assecondare le aspettative e i desideri di genitori o compagni. La felicità è una scelta e riguarda il rispetto che abbiamo verso noi stessi, il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissi, la serena condivisione di sentimenti maturi e sinceri. Michaela Ramazzotti interpreta Desiré con appassionato trasporto e cerca in tutti i modi di trasmettere anche agli altri personaggi la medesima urgenza, lo stesso fuoco. Non ci riesce in pieno, ma il film è potente lo stesso e arriva dritto al cuore. 

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