Roma e il cinema

sabato 13 febbraio 2016

"L'abbiamo fatta grossa", Carlo Verdone (2016)



Ci si poteva aspettare di più, diciamolo, da due colossi della comicità che nel tempo hanno saputo intercettare in modo quasi infallibile i tic della società, sempre con piglio sicuro e un tocco di gradevole cinismo. Invece, in questo ultimo "L'abbiamo fatta grossa" ha preso il sopravvento una nota acre, che non è più il retrogusto amarognolo dei bei tempi - perfetto per bilanciare le risate a crepapelle che ci siamo fatti, affondati nelle poltrone delle sale cinematografiche, ma anche sui divani di casa, perché i loro film sono di quelli che si rivedono volentieri anche a distanza di anni.
Nel complesso, la coppia Verdone/Albanese funziona, però risultano fuorvianti sia il trailer - che "incolla" tra loro gli unici spunti comici facendo sperare in un diluvio di risate che non arriverà - sia il titolo, per la verità inutilmente volgarotto, che strizza l'occhio a un pubblico che credo sarà rimasto deluso. Il film, che affronta i grandi temi della satira sociale (la crisi, la corruzione della politica, le difficoltà di vivere di tutti i poveri cristi...), non utilizza la lente della comicità per affondare la lama, cosa che nel passato sia Verdone che Albanese hanno fatto in modo esemplare, ma sceglie un registro di disillusa consapevolezza che spegne sul nascere la voglia di rivalersi sul destino beffardo con una risata liberatoria. E così gli spettatori, invece di essere condotti per mano di fronte allo specchio della commedia, che una volta rivelava gli insopportabili difetti dell'italiano medio, restano come raggelati da una ventata di melanconia, punteggiata qua e là da nostalgici sketch dei bei tempi che furono.

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