Roma e il cinema

mercoledì 4 aprile 2018

Tonya, Craig Gillespie (2017)



“Tonya” è un biopic, ovvero appartiene a quel genere cinematografico basato sulla ricostruzione della biografia di un personaggio realmente esistito. Il film racconta la vita della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding (Margot Robbie), che nel 1994 fu al centro di uno dei più grossi scandali sportivi degli Stati Uniti d'America. Tonya, che era stata la prima atleta americana ad eccellere nei campionati nazionali e soprattutto era stata la prima a compiere il triplo axel, viene improvvisamente accusata di aver stroncato la carriere dalla sua amica e rivale Nancy Kerrigan facendole spaccare un ginocchio con una martellata da un balordo assoldato dal marito. La carriera di Tonya, che pure si rivela coinvolta indirettamente (il mandante era stato il marito), si interrompe immediatamente e la giovanissima ragazza viene definitivamente espulsa dal mondo del pattinaggio che già non faceva mistero di sopportarla a stento.

Il film approfondisce la storia di Tonya attraverso un mix sapiente di finte interviste girate ai tempi nostri, in cui i protagonisti raccontano alcune parti della vicenda, con  il flusso del racconto che mostra a più riprese lo srotolarsi degli eventi. Ne emerge il ritratto sfaccettato e complesso di una ragazza piena di talento, simpatica, ribelle, vitale fino all’inverosimile che ha semplicemente avuto la sfortuna di nascere nella famiglia sbagliata. Sofferente d’asma e forte fumatrice, poco amata dai giudici di gara che non la ritengono all’altezza di rappresentare gli Stati Uniti né di incarnare un modello sportivo degno di  essere proposto al pubblico a causa della bassa estrazione sociale e della scarsa umiltà a piegarsi alle regole non scritte dell’ambiente del pattinaggio, Tonya Harding porta sulle spalle il fardello di un’infanzia difficile causato da una madre dura e anaffettiva che fin dai primi anni intende servirsi del suo innato talento per riscattare la propria insoddisfazione.

Non voglio raccontarvi altro, andate al cinema - il grande schermo per film come questi è assolutamente indispensabile - e godetevi i primi piani di virulenta bellezza della bellissima Margot Robbie, da cui un minuto prima sprizza una fame di vittoria quasi ferina e subito dopo dilaga il candore della bambina mai cresciuta che continua suo malgrado a considerare le botte una forma d’amore. Godetevi l’interpretazione della madre da parte della pluripremiata Allison Janney e le scene sulla pista di ghiaccio, ottenute grazie agli effetti speciali perché non è stato possibile trovare una controfigura in grado di eseguire il salto triplo axel.  Godetevi la storia di questa ragazza sfortunata, rovinata da una madre gelida e cattiva che la fa dubitare del suo valore umano, condannandola a vivere solo in funzione della performance, in un desolante deserto affettivo. E infine godetevi la musica che Tonya sceglie per le sue esibizioni: aggressiva, trasgressiva e indomita come lei.

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