Lady Bird , Greta Gerwig (2018)
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Il film sembra
bello, asciutto, commovente; si ha la sensazione di trovarsi davanti a un
piccolo capolavoro. “Bene”, direte voi. Invece, se si ha la pazienza di attendere
qualche giorno, di far decantare le emozioni, ahimè, resta poco o niente della storia dell’incantevole
Christine, adolescente di Sacramento all'ultimo anno prima del college. Non è
che non ci tocchino la sue difficoltà ad inserirsi nel gruppo dominante della
classe o che non si percepiscano i disagi del suo barcamenarsi con i primi
approcci sessuali o le amarezze di una vita familare imperfetta. Non è che che
non ci faccia tenerezza, con quel visino pallido e intelligente che sbatte in
faccia alle durezze gratuite del mondo che la circonda. Capiamo per filo e per
segno cosa le passa per la mente, i sogni che le scorrono sotto la pelle e non
smettiamo un momento di fare il tifo per lei. Però, lo stesso, questo film
osannato in patria e candidato a 5 Oscar, in me, non ha lasciato traccia. Un po’
perché si viene subito a sapere che si tratta della storia autobiografica della
regista e questo spiega un indugiare compiaciuto su particolari non
proprio pregnanti, come certe ruvidezze della madre sproporzionate all’entità
dei fatti, ma evidentemente figlie di ricordi duri a morire. Un po’ perché il genere del racconto di
formazione ha precedenti talmente illustri e sfolgoranti, da fare impallidire
qualsiasi tentativo meno che brillante (e questo, brillante non è). Un po’
perché manca il guizzo, la verve – o come la volete chiamare -, quell’idea narrativa che deve sostenere lo
srotolarsi della storia e guidarla verso l’orizzonte, a volte appena intravisto
ma presente, dell’originalità .
Lady Bird imparerà a volare, dopo un periodo malmostoso
e offuscato, che come di prammatica investe la gran parte degli adolescenti
occidentali, ma il suo volo rimarrà un timido sbattere d’ali. Mi sarei
aspettata un dispiegarsi più maestoso, un planare più coraggioso e liberatorio.
Prima di concludere, però, bisogna riconoscere che l'interpretazione di Saoirse Ronan è proprio una delizia, e infatti aldilà di ogni considerazione, la giovane attrice ha vinto il Golden
Globe come migliore attrice in un film brillante.
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